Re Magi o clown?

Parole col cuore

Parole col cuore


I Magi: uomini in ricerca sono Re eppure non si sentono degli “arrivati”. Figure laiche che dovrebbero interpellare tutti, spesso sono ridotti ai soliti volontari. Che amara simpatica tenerezza fanno questi sacri clown. Eppure anche in questo ruolo sono portatori di doni e ci mettono in discussione.
Nel film di Totò “Il più comico spettacolo del mondo” lui recita la preghiera del clown: “Noi ti ringraziamo, buon Protettore, per averci ispirato il più bello spettacolo del mondo. Tu che proteggi uomini, animali e baracconi, ogni sera presti agli acrobati le ali degli angeli. Che non ci manchino mai pane e applausi”. Anche a noi servono docilità e coraggio, come ali d'angelo per fare i salti mortali.
“Noi ti chiediamo protezione, ma se qualche disgrazia dovesse accadere, che avvenga dopo lo spettacolo. Tu che sei l’unica rete dei nostri pericolosi esercizi, fa’ che a noi non venga mai a mancare una tenda, una pista e un riflettore. Dacci la forza di far ridere gli altri e lascia pure che essi ci credano felici. Se le mie buffonate li sollevano un po', rendi pure la mia faccia ancora più ridicola, ma aiutami ad esprimermi con disinvoltura. Tanti si divertono a far piangere l’umanità, noi soffriamo per divertirli; ma tu manda, se puoi, qualcuno su questo mondo capace di far ridere me come io faccio ridere gli altri”.
Quante volte nella vita sociale come in famiglia noi recitiamo una parte solo per piacere agli altri. E quante volte le maschere prevalgono sui volti, le etichette dei pregiudizi sulle sfide della verità.
La preghiera di Totò ha la stessa logica che muove i Re Magi. Non per nulla gli artisti del circo sono dei viaggiatori. 
Il dono dell’oro il Dio Bambino me lo restituisce come preziosità di quello che sono. 
Il dono dell’incenso il Dio Bambino me lo restituisce come la sacralità della mia vita, perché io piaccio a Dio. 
Il dono della mirra - resina che disinfetta e allevia il dolore - il Dio bambino me lo restituisce come valore delle mie fatiche e ferite.
Immagino i Re Magi che, mentre ci mostrano i loro sacri doni insieme alle fiacche dei piedi, sussurrino: “Puoi avere quaranta milioni di ragioni per fallire, ma non una sola scusa” (Kipling). Solo così la vita diventa il più bello spettacolo del mondo. E se a Dio non è bastato guardarlo dal cielo come spettatore, ma si è fatto uomo per entrarci, vuol dire che è proprio bello! 

 

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